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L'infinito
Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
E questa siepe, che da tanta parte
Dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e rimirando, interminati
Spazi di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo, ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e il suon di lei. Così tra questa
Immensità s’annega il pensier mio:
E il naufragar m’è dolce in questo mare.

Giacomo Leopardi

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INFORMAZIONI SULLA POESIA
E' stata visualizzata 5114 volte.
E' stata votata 12 volte.
Pubblicata in data 07/08/12.
E' lunga 632 caratteri.
L'autore è Giacomo Leopardi: Poeta, scrittore e filosofo
Nascita: Recanati (Macerata) il 29/06/1798data morte il 14/06/1837
Primo di dieci fratelli e di famiglia nobile, mentre riceve una prima formazione ecclesiastica da due precettori, prosegue gli studi da autodidatta frequentando assiduamente varie biblioteche, tra cui quella paterna, dove apprende il latino, l'ebraico e il greco. Le sue costanti attenzioni letterarie si concentrano dapprima sulle opere .. Continua »
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