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A Zacinto
Né più mai toccherò le sacre sponde
ove il mio corpo fanciulletto giacque,
Zacinto mia, che te specchi nell'onde
del greco mar da cui vergine nacque

Venere, e fea quelle isole feconde
col suo primo sorriso, onde non tacque
le tue limpide nubi e le tue fronde
l'inclito verso di colui che l'acque

cantò fatali, ed il diverso esiglio
per cui bello di fama e di sventura
baciò la sua petrosa Itaca Ulisse.

Tu non altro che il canto avrai del figlio,
o materna mia terra; a noi prescrisse
il fato illacrimata sepoltura.

Ugo Foscolo
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INFORMAZIONI SULLA POESIA
E' stata visualizzata 207 volte.
E' stata votata 1 volta.
Pubblicata in data 07/04/23.
E' lunga 603 caratteri.
L'autore è Ugo Foscolo: Poeta e scrittore
Nascita: Zante (Grecia) il 06/02/1778data morte il 10/09/1827
Niccolò Ugo Foscolo, che sin da ragazzo sceglie di farsi chiamare semplicemente Ugo, discende da una modesta famiglia di medici e compie i primi studi nel seminario arcivescovile della cittadina croata di Spalato. Alla morte del padre, nel 1788, torna a Zante dove prosegue gli studi classici, si interessa agli autori del '600 e accresce la passione .. Continua »

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