“Pioggia d'autunnoO pioggia, pioggia d’autunno,
monti velati di grigio,
alberi con tarde stanche foglie cadenti!
Da finestre appannate guarda
l’anno malato, nel greve congedo.
Col gocciolante pastrano tu esci
abbrividendo. Da frasche sbiadite,
sul limitare del bosco,
ebbro arranca il rospo, la salamandra,
e giù pei sentieri
scorre e gorgoglia l’acqua infinita
e presso il fico s’aduna nell’erba
in pazienti laghetti.
E in valle dal campanile
gocciano stanchi esitanti rintocchi
per uno del luogo
che stan seppellendo.
Ma non attristarti tu, caro,
per il vicino sepolto,
per la gioia d’estati trascorse
e le feste dei giovani anni!
Tutto vive nel mesto ricordo,
si conserva in parole e immagini e canti,
pronto sempre a celebrare il ritorno
in veste più nobile e nuova.
Aiuta a conservare, a tramutare,
ed ecco che in cuore ti sboccia
il fior della gioia credente
”
Hermann Hesse