“Era proibito parlarci, ma riuscimmo a scambiare qualche parola e così ogni giorno, nei due minuti della consegna, mi raccontava un evento del passato. Per un po’ di tempo, in quell’istante, non eravamo più “pezzi” senza nome, ma un’alunna e un professore.” Da: Intervista al Corriere della Sera