I deserti di sale sono distese saline che si formano in luoghi dove in precedenza c'erano dei bacini d'acqua; è l'evaporazione dei bacini, dovuta alle mutazioni delle condizioni ambientali o geologiche, a lasciare dietro di sé grandi depositi di sale.

Per esempio, in passato lo stretto di Gibilterra rappresentò un deserto di sale. Per circa un milione di anni, l'apporto dei fiumi fu inferiore rispetto all'evaporazione del mare dovuta dalla spinta dell'Africa contro l'Europa e ciò provocò l'aumento progressivo della salinità del mare tanto che la concentrazione fu così elevata che sul fondo si depositarono calcare, cloruro di potassio, bromuro di sodio, solfato di calcio, cloruro di sodio, solfato e cloruro di magnesio.

Oggi il deserto di sale più grande del mondo è il Salar de Uyuni e si trova in Bolivia, nelle vicinanze della città di Uyuni per l'esattezza. Si trova a 3.650 metri di quota e si estende per oltre 10 mila chilometri; la totalità della sua superficie si differenzia per 200 km² dalla totalità del territorio abruzzese. Sì, il Salar de Uyuni è grande pressapoco quanto la regione Abruzzo; per quel che concerne il panorama, va da sé che si caratterizza per delle ampissime distese di colore bianco, rotte da un piccolo isolotto a forma di pesce, che viene appunto chiamato Isla del Pescado, che presenta caverne, gallerie naturali, cactus e sedimenti di materiale vulcanico.