
Come si forma un Tornado?
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Un tornado è un fenomeno meteorologico improvviso e dall'ineguagliabile capacità distruttiva. Assume la forma di una lunga colonna vorticosa a forma di imbuto, un prodigio della natura capace di sradicare qualsiasi ostacolo incontri sulla propria strada. Sono conosciuti anche con il termine “trombe d'aria” e nonostante la loro frequenza sia inferiore a quella degli uragani, a seconda della durata, dell'intensità e della velocità dei venti, la loro forza distruttiva può essere significativamente maggiore.
Quasi sempre il verificarsi di un tornado è associato alla presenza di precipitazioni temporalesche che riducono la pressione dell'atmosfera: il suo luogo d'origine è infatti determinato dalla presenza nel cielo di cumulonembi, ovvero nubi che si estendono in verticale per effetto di particolari condizioni atmosferiche. In alcune occasioni, gli stessi venti responsabili del temporale anziché seguire un moto rettilineo, per effetto della della forza di Coriolis, cominciano a muoversi in vortice, provocando il brutale risucchio della corrente d'aria verso il suo centro che può raggiungere una velocità di 600 Km/h. In altre parole, dopo la formazione di un temporale – provocato dall'incontro di masse d'aria caldo-umida in salita, con quelle freddo-asciutte in discesa – la forza sprigionata dai venti laterali può determinare il moto rotatorio dell'aria calda – orario nell'emisfero boreale e antiorario in quello australe – e l'intensificazione della potenza devastatrice della tromba d'aria così generata.
Nella maggior parte dei casi la durata media di un tornado è al più di quindici minuti e la velocità con cui procede la sua corsa distruttiva - muovendosi in linea retta - può variare nell'intervallo compreso tra i 30 e i 100 Km/h. A seconda dell'entità dei danni provocati, la “Scala Fujita” ne determina intensità e classificazione.
Gli USA sono in assoluto la nazione più colpita; la zona centrale - chiamata non a caso “Tornado Alley”, che coinvolge sopratutto lo stato dell'Oklahoma - essendo racchiusa tra due catene montuose e terreno di scontro di venti diversi, è l'area più duramente colpita del mondo. In Italia invece, pur non essendo particolarmente frequenti, non solo si registra uno dei tassi di incidenza più alti a livello europeo.– inferiore a quello del Regno Unito e dei Paesi Bassi – ma anche una maggiore potenzialità di devastazione. Le zone maggiormente a rischio della nostra penisola sono quelle settentrionali, sopratutto al termine dei periodi estivi e secondo gli studiosi, in futuro rischieremo di contarne molti più di quanto sia avvenuto in passato.
Quasi sempre il verificarsi di un tornado è associato alla presenza di precipitazioni temporalesche che riducono la pressione dell'atmosfera: il suo luogo d'origine è infatti determinato dalla presenza nel cielo di cumulonembi, ovvero nubi che si estendono in verticale per effetto di particolari condizioni atmosferiche. In alcune occasioni, gli stessi venti responsabili del temporale anziché seguire un moto rettilineo, per effetto della della forza di Coriolis, cominciano a muoversi in vortice, provocando il brutale risucchio della corrente d'aria verso il suo centro che può raggiungere una velocità di 600 Km/h. In altre parole, dopo la formazione di un temporale – provocato dall'incontro di masse d'aria caldo-umida in salita, con quelle freddo-asciutte in discesa – la forza sprigionata dai venti laterali può determinare il moto rotatorio dell'aria calda – orario nell'emisfero boreale e antiorario in quello australe – e l'intensificazione della potenza devastatrice della tromba d'aria così generata.
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Nonostante i tornado possano nascere ovunque, le caratteristiche di particolari zone della Terra rendono estremamente più alta l'eventualità del loro verificarsi.

Regione della Tornado Alley
Tag: Tornado Meteo
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