Cosa sono gli esopianeti?
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Il primo in assoluto a teorizzare la loro esistenza fu il celebre scienziato inglese Isaac Newton, che già nel 1773 ipotizzò la presenza nell'universo di corpi esterni al sistema solare.
Fino al 1992 a causa di limintazione tecnologiche, la presenza di pianeti che ruotano intorno a stelle diverse dal Sole non fu mai confermata. Quell'anno però sulla rivista “Nature” venne pubblicato l'articolo con i risultati delle ricerche degli astronomi Dale Frail e Alexander Wolszczan, che dall'osservatorio di Arecibo, a Porto Rico, provarono l'esistenza di due pianeti intorno alla pulsar PSR B1257+12, collocata a quasi 980 anni luce di distanza dalla Terra.
Furono le prime avvisaglie di pianeti exstrasolari, chiamati anche esopianeti, la cui esistenza fu provata nel 1995 dal lavoro dei ricercatori svizzeri Didier Queloz e Michel Mayor – e più tardi confermata anche dagli statunitensi Geoff Marcy e Robert Butler – che dall'osservatorio di Ginevra scoprirono gravitare intorno alla stella 51 Pegasi, un pianeta exstrasolare con una massa simile a quella di Giove. Da quel giorno, grazie soprattutto all'introduzione di sistemi di rilevamento sempre più precisi e avanzati, gli avvistamenti di pianeti extrasolari si sono moltiplicati.
Gli esopianeti rintracciati risultano essere quasi 2000; la loro lista è consultabile sul sito francese “Enciclopedia dei Pianeti Extrasolari” (EPE).
Sebbene le strumentazioni astronomiche siano progredite, la presenza dei corpi extrasolari risulta più facilitata da sistemi di individuazioni indiretti, cioè fondati sull'osservazione degli effetti che esso produce o riceve dalla stella intorno a cui orbita. Da questo tipo di rilevamenti sappiamo anche che gran parte degli esopianeti scoperti sono enormi giganti gassosi, molto più vicini alla loro stella di quanto non siano i pianeti del sistema solare e caratterizzati da venti solari che raggiungono i 14 mila km/h e sono in grado di mantenere costante la loro temperatura superficiale.
Fino al 1992 a causa di limintazione tecnologiche, la presenza di pianeti che ruotano intorno a stelle diverse dal Sole non fu mai confermata. Quell'anno però sulla rivista “Nature” venne pubblicato l'articolo con i risultati delle ricerche degli astronomi Dale Frail e Alexander Wolszczan, che dall'osservatorio di Arecibo, a Porto Rico, provarono l'esistenza di due pianeti intorno alla pulsar PSR B1257+12, collocata a quasi 980 anni luce di distanza dalla Terra.
Furono le prime avvisaglie di pianeti exstrasolari, chiamati anche esopianeti, la cui esistenza fu provata nel 1995 dal lavoro dei ricercatori svizzeri Didier Queloz e Michel Mayor – e più tardi confermata anche dagli statunitensi Geoff Marcy e Robert Butler – che dall'osservatorio di Ginevra scoprirono gravitare intorno alla stella 51 Pegasi, un pianeta exstrasolare con una massa simile a quella di Giove. Da quel giorno, grazie soprattutto all'introduzione di sistemi di rilevamento sempre più precisi e avanzati, gli avvistamenti di pianeti extrasolari si sono moltiplicati.
Ora sappiamo che fuori dal nostro sistema solare ne esistono altri in cui i pianeti orbitano intorno a stelle “surrogato” del nostro Sole. Questa constatazione scientifica ha aperto una nuova sfida: la ricerca di pianeti simili alla Terra, capaci perciò di ospitare la vita. Nonostante non si abbiano ancora prove dell'esistenza di forme di vita extraterrestre, di recente è stata scoperto Kepler-186 f, il pianeta extrasolare che possiede l'indice di similarità (Earth Similarity Index) più vicino al nostro.
Gli esopianeti rintracciati risultano essere quasi 2000; la loro lista è consultabile sul sito francese “Enciclopedia dei Pianeti Extrasolari” (EPE).
Sebbene le strumentazioni astronomiche siano progredite, la presenza dei corpi extrasolari risulta più facilitata da sistemi di individuazioni indiretti, cioè fondati sull'osservazione degli effetti che esso produce o riceve dalla stella intorno a cui orbita. Da questo tipo di rilevamenti sappiamo anche che gran parte degli esopianeti scoperti sono enormi giganti gassosi, molto più vicini alla loro stella di quanto non siano i pianeti del sistema solare e caratterizzati da venti solari che raggiungono i 14 mila km/h e sono in grado di mantenere costante la loro temperatura superficiale.
Tag: Pianeti Sistema solare
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