“Crediamo di avere in mano le redini di noi stessi. E' così? Non penso. Bisogna lasciare una parte di mistero in quel che accade: ognuno è scritto un po' dal libro che scrive. Si fa indigestione di domande e di risposte…Invece la vita è piena di ambiguità, doppi, illusioni. Scrivo del salotto di campagna di Madame Isidori, apparentemente grottesco: è una pochade, un vaudeville di personaggi che magari sembrano sfigati o ridicoli. Non lo sono. Nell'economia dell’esistente ognuno ha il suo perché, nessuno è giudicabile: tutti assecondano a modo loro la vita.” Da: Vanity Fair