
Chi ha inventato il codice a barre?
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Come è nata una delle più grandi rivoluzioni nel mondo dei beni di largo consumo?
Il classico codice a barre, conosciuto anche con il nome inglese di 'barcode', che accompagna tutti i prodotti in vendita nei negozi e supermercati è stato inventato il 7 ottobre 1952 per merito di due ingegneri statunitensi Bernard Silver e John Woodland.
A 61 anni da questa invenzione, sarebbe difficile oggigiorno immaginare la nostra vita senza i codici a barre, pensate al tempo che sarebbe necessario per digitare tutti i codici numerici di ogni singolo prodotto, oppure in alternativa il suo prezzo, con il rischio di commettere innumerevoli errori.
La messa a punto e l'operatività del codice a barre non fu tuttavia immediata, infatti dopo alcuni esperimenti non andati a buon fine (ad esempio provarono ad usare una rappresentazione grafica del codice morse) gli inventori optarono per l'immagine in senso verticale, con barre a larghezza variabile per rappresentare i singoli numeri.
Anche i primi tentativi di riconoscere i codici a barre non ebbero un gran successo e presentavano delle difficoltà nella lettura ed interpretazione, tuttavia con l'arrivo della tecnologia laser e lo sviluppo dell'era digitale, vennero creati lettori in grado di decodificare facilmente i codici a barre. Nel 1973 Woodland brevettò anche i codici a barre lineari, con il nome "UPC" (Universal Product Code).
Finalmente nel giugno del 1974 l'invenzione trova un'applicazione reale, infatti presso un supermarket di Troy (Ohio, USA), la cassiera Sharon Buchanan legge il codice a barre di un pacchetto di gomme da masticare dal costo di 0,67 centesimi, utilizzando un lettore di codici fornito della società 'Datalogic'.
Dove viene usato oggi il codice a barre?
L'applicazione del codice a barre è ormai universale e non riguarda più solo i prodotti del supermercato, pensate infatti ai biglietti di qualsiasi tipo e genere, alle spedizioni di lettere e pacchi, all'identificazione seriale di qualsiasi altro prodotto in commercio, dai cellulari alle lavatrici.
Il codice a barre è in continua trasformazione e si stanno diffondendo nuove simbologie 2D come i QR code, il tutto mantenendo lo scopo originario di velocizzare e rendere più sicure le operazioni di classificazione, vendita e stoccaggio.
A 61 anni da questa invenzione, sarebbe difficile oggigiorno immaginare la nostra vita senza i codici a barre, pensate al tempo che sarebbe necessario per digitare tutti i codici numerici di ogni singolo prodotto, oppure in alternativa il suo prezzo, con il rischio di commettere innumerevoli errori.
La messa a punto e l'operatività del codice a barre non fu tuttavia immediata, infatti dopo alcuni esperimenti non andati a buon fine (ad esempio provarono ad usare una rappresentazione grafica del codice morse) gli inventori optarono per l'immagine in senso verticale, con barre a larghezza variabile per rappresentare i singoli numeri.
Anche i primi tentativi di riconoscere i codici a barre non ebbero un gran successo e presentavano delle difficoltà nella lettura ed interpretazione, tuttavia con l'arrivo della tecnologia laser e lo sviluppo dell'era digitale, vennero creati lettori in grado di decodificare facilmente i codici a barre. Nel 1973 Woodland brevettò anche i codici a barre lineari, con il nome "UPC" (Universal Product Code).
Finalmente nel giugno del 1974 l'invenzione trova un'applicazione reale, infatti presso un supermarket di Troy (Ohio, USA), la cassiera Sharon Buchanan legge il codice a barre di un pacchetto di gomme da masticare dal costo di 0,67 centesimi, utilizzando un lettore di codici fornito della società 'Datalogic'.

Inizia così ufficialmente l'era del barcode, una delle più grandi rivoluzioni nel mondo dei beni di largo consumo, con l’adozione di un linguaggio univoco ed universale per la classificazione e visibilità dei prodotti.
Dove viene usato oggi il codice a barre?
L'applicazione del codice a barre è ormai universale e non riguarda più solo i prodotti del supermercato, pensate infatti ai biglietti di qualsiasi tipo e genere, alle spedizioni di lettere e pacchi, all'identificazione seriale di qualsiasi altro prodotto in commercio, dai cellulari alle lavatrici.
Il codice a barre è in continua trasformazione e si stanno diffondendo nuove simbologie 2D come i QR code, il tutto mantenendo lo scopo originario di velocizzare e rendere più sicure le operazioni di classificazione, vendita e stoccaggio.
Tag: Invenzioni Computer
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