Il WC, sigla che è acronimo di “Water Closet”, ha origini sorprendentemente antiche e comunque non precisabili con certezza. Le prime tracce di un sistema simile a quello moderno e attuale, con una sorta di sistema che prevedeva un risciacquo, è stato rinvenuto in Cina all’interno di una tomba della dinastia Han, che regnò in un periodo compreso fra 206 a.C. al 24 d.C.
In seguito, tracce certe ed evidenti dell'uso abituale dei WC con risciacquo, si hanno nell’antica Roma dove l'uso era comune nelle abitazioni ma anche in strutture pubbliche dette latrine. I romani che sono sempre stati attenti all'igiene ed alla salute, avevano inventato un sistema ingegnoso che faceva affluire l'acqua dei tetti nelle cisterne per poterla utilizzare, invece le latrine delle case venivano liberate per mezzo di grossi tubi di terracotta che scaricavano in una sorta di fossa biologica, oppure direttamente nel selciato.

In occidente il WC arriva solo nel 1590 grazie a John Harington, uno scrittore e inventore inglese, che ideò un sistema con un serbatoio a torre con un rubinetto a mano, molto simile all'attuale pulsante, per consentire il riempimento e lo scarico tramite una valvola.
L'aggiunta del classico sifone a forma di "S", che consente la stagnazione dell'acqua impedendo la fuoriuscita di odori dalle tubature e/o dal pozzo nero, arrivò solo nel 1775 grazie allo scozzese Alexander Cummings.
Arrivando ai giorni nostri non molto è cambiato se non la diffusione capillare in tutte le abitazioni, attualmente i WC sono considerati oggetti di vero e proprio design in cui l’Italia è leader mondiale, per qualità dei materiali e design.