La cultura asiatica è molto differente da quella occidentale e le antiche tradizioni qui vengono osservate con estremo rigore. In Giappone per esempio vige l'usanza di togliersi le scarpe prima di entrare in casa e questa va rispettata da chiunque acceda ad un'abitazione del posto. Anche i visitatori di passaggio, se invitati a casa di un giapponese, sono tenuti quindi a lasciare le scarpe fuori dalla porta.

In passato, i pavimenti di tutte le abitazioni giapponesi erano ricoperti dal tatami, cioè delle stuoie realizzate pressando la paglia di riso. Essendo il tatami molto delicato, diventò subito norma comune non calpestarlo con le scarpe per non rovinarlo e ora anche se il tatami non è più così largamente usato, i giapponesi mantengono l'usanza per ragioni d'igiene.

Quello del Giappone infatti è un popolo molto attento alla pulizia, tanto che divide gli ambienti in due categorie, quegli sporchi e quelli puliti. La strada e tutto ciò che vi è al di fuori della casa viene considerato sporco; si intuisce quindi che anche le suole delle scarpe sono, di conseguenza, ritenute tali e per questo non sono gradite.
L'ingresso delle case giapponesi è chiamato “gentan” e la sua particolare struttura, che consiste in un gradino, impone il rispetto dell'usanza. Le porte d'ingresso si trovano infatti ad un piano leggermente rialzato in modo da lasciare uno spazio ad hoc per il deposito delle scarpe.
In casa si può accedere scalzi, con i calzini o con delle pantofole, ma per andare in bagno vanno usate altre calzature. Anche il Wc è ritenuto un ambiente sporco e per questo si trova rialzato e separato dal lavandino e dalla doccia; al di sopra del gradino del Wc i giapponesi lasciano quindi le ciabatte apposite per il bagno.