Quanto dura una casa?
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Scopri quanto può durare una casa costruita con cemento armato, pietra o legno
Gli italiani hanno da sempre un rapporto particolare e intenso con la casa, non a caso vantano un tasso di proprietà che non ha eguali al mondo, con circa l'80% della famiglie che vive stabilmente in una casa di proprietà.
Anche le seconde case sono un fenomeno particolarmente diffuso nella penisola italiana, soprattutto come investimento, purtroppo le imposte patrimoniali introdotte negli ultimi anni (IMU in primis) ne hanno scoraggiato l'ulteriore acquisto e diffusione, con gravi ripercussioni sull'industria edilizia e sul valore degli immobili (prime case comprese), che è calato drasticamente impoverendo di fatto le famiglie.
In questo scenario, molti si domandano quanto effettivamente potrà durare la loro casa e se questa potrà, un giorno, essere abitata dai propri figli o nipoti o magari venduta ad un valore congruo all'investimento effettuato.
Ebbene facendo delle ricerche e ascoltando il parere di alcuni esperti, non abbiamo ricevuto un parere univoco. Questo perché gran parte degli immobili presenti in Italia è stato costruito dopo il boom degli anni 60 con un materiale sostanzialmente nuovo, ovvero il cemento armato.
Case costruite in cemento armato
Si tratta di uno dei materiali di costruzione maggiormente efficaci per resistenza e costi di realizzazione, composto dall’unione di due materiali, ovvero il calcestruzzo e l’acciaio che è simbolo di resistenza, forza e durevolezza.
L’unione tra i due materiali dà vita a un materiale che ha la capacità di esser resistente e capace di sostenere un certo peso rilevante.
Inizialmente si pensava che la durata degli edifici in cemento armato potesse variare da un minimo di 60 ad un massimo di 80-90 anni, a seconda della qualità costruttiva e dei materiali usati, con particolare riferimento al calcestruzzo ed alla quantità di sabbia utilizzata. Dopo tale periodo, alcuni ingegneri sostenevano che gli edifici avrebbero dovuto essere abbattuti e ricostruiti da zero. In realtà il tempo sembra dimostrare che gli edifici in cemento armato, soprattutto se ben costruiti e posizionati in zone con il clima non troppo rigido, possono durare molto di più se oggetto di regolare manutenzione a tetti, facciate ed impianti. Bisogna tuttavia ricordare che le case costruite prima del 1974 hanno un rischio maggiore di fragilità agli eventi sismici, questo perché fino a quella data non esistevano norme costruttive antisismiche obbligatorie. Ad ogni modo, il tempo ed i prossimi decenni sveleranno definitivamente la reale durata del cemento armato.
Case costruite in pietra
Le case in pietra erano costruite anche dai nostri antenati, questo nonostante non avessero alcuna preparazione tecnica, ciò avveniva perché la pietra era un materiale facilmente reperibile e solido. Fino agli anni 40 si continuò a costruire utilizzando questo materiale, soprattutto nel mezzogiorno.
Alcune costruzioni, come i Trulli di Alberobello in Puglia o i Dammusi di Pantelleria in Sicilia, dimostrano che in assenza di eventi catastrofici gli edifici costruiti con questo materiale possono durare per molto tempo, in qualche caso anche millenni.
Pertanto la ristrutturazione di questi edifici, operazione decisamente non facile e delicata, può allungare la vita degli stessi e garantirne la durata in modo superiore al cemento armato, questo grazie anche all'altezza mediamente ridotta degli stessi.
Case costruite in legno
Questa tipologia costruttiva non è molto diffusa in Italia, tuttavia in alcune località e soprattutto nelle zone di alta montagna, non sono poche le abitazioni di bassa e media altezza costruite con questo materiale.
La durata delle case costruite in legno dipende molto dalla scelta dei criteri costruttivi, dal tipo di legno utilizzato e dai molteplici trattamenti (anche periodici) che possono rendere il legno resistente al fuoco, all’usura, all’umidità e all’attacco dei parassiti. Per questo motivo si stima una durata media delle case in legno molto volubile, che può variare da un minimo di 50-60 anni fino ad un massimo di 500 anni.
Anche le seconde case sono un fenomeno particolarmente diffuso nella penisola italiana, soprattutto come investimento, purtroppo le imposte patrimoniali introdotte negli ultimi anni (IMU in primis) ne hanno scoraggiato l'ulteriore acquisto e diffusione, con gravi ripercussioni sull'industria edilizia e sul valore degli immobili (prime case comprese), che è calato drasticamente impoverendo di fatto le famiglie.
In questo scenario, molti si domandano quanto effettivamente potrà durare la loro casa e se questa potrà, un giorno, essere abitata dai propri figli o nipoti o magari venduta ad un valore congruo all'investimento effettuato.
Ebbene facendo delle ricerche e ascoltando il parere di alcuni esperti, non abbiamo ricevuto un parere univoco. Questo perché gran parte degli immobili presenti in Italia è stato costruito dopo il boom degli anni 60 con un materiale sostanzialmente nuovo, ovvero il cemento armato.
Tuttavia è possibile indicare delle fasce di durata proprio in base al materiale primario utilizzato per la costruzione, in situazioni di normalità, ovvero in presenza di edifici che non hanno subito danni a causa di terremoti o alluvioni e che subiscono regolarmente interventi di manutenzione esterna su tetti e facciate ed interna agli impianti idraulici ed elettrici.
Case costruite in cemento armato
Si tratta di uno dei materiali di costruzione maggiormente efficaci per resistenza e costi di realizzazione, composto dall’unione di due materiali, ovvero il calcestruzzo e l’acciaio che è simbolo di resistenza, forza e durevolezza.
L’unione tra i due materiali dà vita a un materiale che ha la capacità di esser resistente e capace di sostenere un certo peso rilevante.
Inizialmente si pensava che la durata degli edifici in cemento armato potesse variare da un minimo di 60 ad un massimo di 80-90 anni, a seconda della qualità costruttiva e dei materiali usati, con particolare riferimento al calcestruzzo ed alla quantità di sabbia utilizzata. Dopo tale periodo, alcuni ingegneri sostenevano che gli edifici avrebbero dovuto essere abbattuti e ricostruiti da zero. In realtà il tempo sembra dimostrare che gli edifici in cemento armato, soprattutto se ben costruiti e posizionati in zone con il clima non troppo rigido, possono durare molto di più se oggetto di regolare manutenzione a tetti, facciate ed impianti. Bisogna tuttavia ricordare che le case costruite prima del 1974 hanno un rischio maggiore di fragilità agli eventi sismici, questo perché fino a quella data non esistevano norme costruttive antisismiche obbligatorie. Ad ogni modo, il tempo ed i prossimi decenni sveleranno definitivamente la reale durata del cemento armato.
Case costruite in pietra
Le case in pietra erano costruite anche dai nostri antenati, questo nonostante non avessero alcuna preparazione tecnica, ciò avveniva perché la pietra era un materiale facilmente reperibile e solido. Fino agli anni 40 si continuò a costruire utilizzando questo materiale, soprattutto nel mezzogiorno.
Alcune costruzioni, come i Trulli di Alberobello in Puglia o i Dammusi di Pantelleria in Sicilia, dimostrano che in assenza di eventi catastrofici gli edifici costruiti con questo materiale possono durare per molto tempo, in qualche caso anche millenni.
Pertanto la ristrutturazione di questi edifici, operazione decisamente non facile e delicata, può allungare la vita degli stessi e garantirne la durata in modo superiore al cemento armato, questo grazie anche all'altezza mediamente ridotta degli stessi.
Case costruite in legno
Questa tipologia costruttiva non è molto diffusa in Italia, tuttavia in alcune località e soprattutto nelle zone di alta montagna, non sono poche le abitazioni di bassa e media altezza costruite con questo materiale.
La durata delle case costruite in legno dipende molto dalla scelta dei criteri costruttivi, dal tipo di legno utilizzato e dai molteplici trattamenti (anche periodici) che possono rendere il legno resistente al fuoco, all’usura, all’umidità e all’attacco dei parassiti. Per questo motivo si stima una durata media delle case in legno molto volubile, che può variare da un minimo di 50-60 anni fino ad un massimo di 500 anni.
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