
Come gestire il letargo delle tartarughe?

Tartaruga terrestre
Il letargo è quella fase in cui i rettili e altri animali, possono mettersi al riparo dalla stagione fredda riposandosi e rallentando quindi le funzioni metaboliche e vitali.
Le tartarughe terresti (del genere Terrapene), come altri rettili, sono animali ectotermi, ovvero in grado di regolare la loro temperatura corporea in relazione a quella esterna, per questo motivo, con l'arrivo del freddo inverno, manifestano uno stato di ibernazione, necessario per una corretta funzionalità dell'organismo e utile per favorire un ciclo riproduttivo corretto.
Nelle regioni settentrionali del nostro Paese, il letargo delle tartarughe ha una durata di circa 20 settimane, nel periodo compreso tra ottobre e novembre fino a febbraio e marzo; nelle regioni meridionali il letargo ha una durata inferiore, di un minimo di 8 settimane. Generalmente la durata complessiva del periodo di ibernazione non deve essere superiore alle 20 settimane, ciò comprometterebbe la ripresa delle attività dell'animale.
Ad esclusione degli esemplari che non hanno superato i due-tre anni di vita e quelli che si trovano in cattive condizioni di salute, per i quali è consigliabile evitare il letargo e optare per l'accoglienza in casa, per tutti gli altri soggetti il letargo è importante, ma è necessario che venga raggiunto in buono stato di salute oltre che nutrizione.
Se lo stato di salute è buono e quindi è possibile il letargo, occorre assicurarsi che l'area in cui la tartaruga sceglierà di svolgerlo sia idonea e lontana da pericoli. Un'eventuale recinzione dovrà impedire l'entrata di predatori, e non dovrà essere soggetta ad allagamenti che potrebbero causare l'annegamento dell'animale. Una volta avvenuto l'interramento, la zona dovrà essere coperta da paglia o foglie secche (da sostituire periodicamente), come protezione dal freddo.
Con l'aumento delle temperature esterne, ovvero nel periodo primaverile, il letargo termina e la tartaruga esce spontaneamente dal suo giaciglio, stimolata dai raggi solari esterni. Nei primi giorni successivi al risveglio è necessario permettere all'animale di idratarsi, lasciando a disposizione una bacinella con un po' di acqua tiepida nella quale l'animale potrà bagnarsi, bere ed eliminare tossine accumulate nel corso dell'ibernazione. L'alimentazione riprenderà regolarmente entro una settimana e potrà essere stimolata con la somministrazione di cibi particolarmente appetibili, come insalata e frutta.
Le tartarughe terresti (del genere Terrapene), come altri rettili, sono animali ectotermi, ovvero in grado di regolare la loro temperatura corporea in relazione a quella esterna, per questo motivo, con l'arrivo del freddo inverno, manifestano uno stato di ibernazione, necessario per una corretta funzionalità dell'organismo e utile per favorire un ciclo riproduttivo corretto.
Nelle regioni settentrionali del nostro Paese, il letargo delle tartarughe ha una durata di circa 20 settimane, nel periodo compreso tra ottobre e novembre fino a febbraio e marzo; nelle regioni meridionali il letargo ha una durata inferiore, di un minimo di 8 settimane. Generalmente la durata complessiva del periodo di ibernazione non deve essere superiore alle 20 settimane, ciò comprometterebbe la ripresa delle attività dell'animale.

Circa due o tre settimane prima del letargo è consigliabile non forzare gli animali ad alimentarsi, evitando quindi di dare loro cibi molto appetibili, mentre è utile lasciare acqua a disposizione per permettere il mantenimento di una buona idratazione. E' importante che al momento del letargo il tratto intestinale sia libero, per evitare quindi fermentazione e lo sviluppo di infezioni durante l'ibernazione.
Se lo stato di salute è buono e quindi è possibile il letargo, occorre assicurarsi che l'area in cui la tartaruga sceglierà di svolgerlo sia idonea e lontana da pericoli. Un'eventuale recinzione dovrà impedire l'entrata di predatori, e non dovrà essere soggetta ad allagamenti che potrebbero causare l'annegamento dell'animale. Una volta avvenuto l'interramento, la zona dovrà essere coperta da paglia o foglie secche (da sostituire periodicamente), come protezione dal freddo.
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Tag: Rettili
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