
Come prevenire il contagio da Coronavirus?
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Il virus denominato coronavirus (Coivid -19) la cui epidemia è scoppiata in Cina nel dicembre 2019, ha dimostrato una virulenza notevole e la possibilità di contagio fra le persone si è dimostrata alta, non a caso sulla nave da crociera Diamond Princess ci sono stati centinaia di infettati e nelle città cinesi che sono state il focolaio dell'infezione (come Wuhan), si sono adottate misure drastiche con le città che hanno assunto un aspetto spettrale. Dopo alcuni ritardi e reticenze sulla diffusione del virus, avvenuti in Cina, l'OMS ha dichiarato l'emergenza sanitaria globale per il coronavirus il 31/01/2020.
Anche se alcuni politici ed esperti dicono di stare tranquilli, se si analizzano i dati in modo obiettivo la situazione appare invece preoccupante e rischiosa, infatti anche se la mortalità si attesta intorno al 2,5%, le persone infettate che necessitano di ricovero per insufficienza respiratoria sono circa il 20%, ciò in caso di diffusione di più focolai determinerebbe situazioni di grave difficoltà, con impossibilità di accogliere adeguatamente i malati, come purtroppo è avvenuto in alcune zone della Cina.
Sebbene tutti i virus possono trasmettersi anche senza sintomi, il rischio di contagio per il coronavirus ad oggi passa soprattutto attraverso la tosse, lo starnuto, il toccarsi occhi, naso e mucose con le mani infette.
- Cosa bisogna fare per prevenire il contagio?
1) Per prevenire un contagio, nei limiti del possibile, è quindi importante evitare di toccare occhi, naso e bocca con le mani sporche, così come vanno evitati contatti con persone che hanno l'infezione o, se non si possono evitare, mantenere la distanza di circa due metri.
2) Inoltre è raccomandato come regola primaria, di lavarsi bene le mani con acqua e sapone per almeno 40 secondi. Se questo non è possibile per mancanza di acqua, si può utilizzare un gel disinfettante che contenga almeno il 60% di alcol.
3) L'uso delle mascherine antivirus è una forma di protezione aggiuntiva soprattutto nei luoghi affollati ed a rischio (come gli ambienti chiusi), sebbene non sia stato raccomandato solo nei luoghi in cui il virus ha ancora una diffusione limitata.
L’uso è invece altamente raccomandato nei pazienti infetti e nelle persone che li assistono. Per le professioni a rischio sono consigliate le mascherine con classificazione FFP3 (che proteggono al 98% da virus e batteri), ma in loro mancanza si possono utilizzare anche le FFP2 o KN95/N95 (protezione al 92%).
- Cosa bisogna fare se si pensa di essere stati contagiati?
Nel caso in cui si dovessero accusare i sintomi, che purtroppo sono simili a quelli dell'influenza tradizionale almeno in fase iniziale (ovvero raffreddore, mal di gola, tosse e febbre, difficoltà respiratorie) bisogna contattare il numero verde dedicato (diverso per ogni regione) oppure rivolgersi al proprio medico, evitando contatti con i familiari ed altre persone. Quando si starnutisce usare sempre un fazzoletto e gettarlo via, o in alternativa l'incavo della manica piegando il braccio all'altezza del gomito. Inoltre è bene pulire e disinfettare gli oggetti che si toccano più frequentemente.
Il periodo di incubazione, ovvero il tempo che passa fra il contagio e lo sviluppo dei primi sintomi, è variabile tra i 2 ed i 14 giorni, ma in alcuni casi si è riscontrato un periodi di incubazione più lungo fino a 27 giorni. Secondo diversi virologi, anche durante il periodo di incubazione, la persona infetta può essere contagiosa. Per questo in molti casi è stata imposta una quarantena di 2 settimane.
- Cosa posso monitorare la diffusione del virus ?
I ricercatori della Johns Hopkins Whiting School of Engineering di Baltimora (USA) hanno creato una mappa interattiva che mostra l’andamento giornaliero delle infezioni da coronavirus (2019-nCoV) a livello globale. La mappa evidenzia i casi riconosciuti ufficialmente ed è navigabile con lo Zoom per aree geografiche e singoli paesi, questo consente di verificare preventivamente i rischi in caso di viaggi o spostamenti.
Pubblicato il 08/02/2020
Anche se alcuni politici ed esperti dicono di stare tranquilli, se si analizzano i dati in modo obiettivo la situazione appare invece preoccupante e rischiosa, infatti anche se la mortalità si attesta intorno al 2,5%, le persone infettate che necessitano di ricovero per insufficienza respiratoria sono circa il 20%, ciò in caso di diffusione di più focolai determinerebbe situazioni di grave difficoltà, con impossibilità di accogliere adeguatamente i malati, come purtroppo è avvenuto in alcune zone della Cina.
Sebbene tutti i virus possono trasmettersi anche senza sintomi, il rischio di contagio per il coronavirus ad oggi passa soprattutto attraverso la tosse, lo starnuto, il toccarsi occhi, naso e mucose con le mani infette.
- Cosa bisogna fare per prevenire il contagio?
1) Per prevenire un contagio, nei limiti del possibile, è quindi importante evitare di toccare occhi, naso e bocca con le mani sporche, così come vanno evitati contatti con persone che hanno l'infezione o, se non si possono evitare, mantenere la distanza di circa due metri.
2) Inoltre è raccomandato come regola primaria, di lavarsi bene le mani con acqua e sapone per almeno 40 secondi. Se questo non è possibile per mancanza di acqua, si può utilizzare un gel disinfettante che contenga almeno il 60% di alcol.
3) L'uso delle mascherine antivirus è una forma di protezione aggiuntiva soprattutto nei luoghi affollati ed a rischio (come gli ambienti chiusi), sebbene non sia stato raccomandato solo nei luoghi in cui il virus ha ancora una diffusione limitata.
L’uso è invece altamente raccomandato nei pazienti infetti e nelle persone che li assistono. Per le professioni a rischio sono consigliate le mascherine con classificazione FFP3 (che proteggono al 98% da virus e batteri), ma in loro mancanza si possono utilizzare anche le FFP2 o KN95/N95 (protezione al 92%).
- Cosa bisogna fare se si pensa di essere stati contagiati?
Nel caso in cui si dovessero accusare i sintomi, che purtroppo sono simili a quelli dell'influenza tradizionale almeno in fase iniziale (ovvero raffreddore, mal di gola, tosse e febbre, difficoltà respiratorie) bisogna contattare il numero verde dedicato (diverso per ogni regione) oppure rivolgersi al proprio medico, evitando contatti con i familiari ed altre persone. Quando si starnutisce usare sempre un fazzoletto e gettarlo via, o in alternativa l'incavo della manica piegando il braccio all'altezza del gomito. Inoltre è bene pulire e disinfettare gli oggetti che si toccano più frequentemente.
- Quanto dura il periodo di incubazione del virus?
Il periodo di incubazione, ovvero il tempo che passa fra il contagio e lo sviluppo dei primi sintomi, è variabile tra i 2 ed i 14 giorni, ma in alcuni casi si è riscontrato un periodi di incubazione più lungo fino a 27 giorni. Secondo diversi virologi, anche durante il periodo di incubazione, la persona infetta può essere contagiosa. Per questo in molti casi è stata imposta una quarantena di 2 settimane.
- Cosa posso monitorare la diffusione del virus ?
I ricercatori della Johns Hopkins Whiting School of Engineering di Baltimora (USA) hanno creato una mappa interattiva che mostra l’andamento giornaliero delle infezioni da coronavirus (2019-nCoV) a livello globale. La mappa evidenzia i casi riconosciuti ufficialmente ed è navigabile con lo Zoom per aree geografiche e singoli paesi, questo consente di verificare preventivamente i rischi in caso di viaggi o spostamenti.
Pubblicato il 08/02/2020
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