“Il mio modello era John McEnroe. Non perché spaccasse le racchette, ma per il suo modo di essere personaggio. Io volevo dare spettacolo tecnicamente e, allo stesso tempo, giocare con il pubblico, coinvolgerlo. All'epoca far accettare questo lato di me fu difficoltosissimo: volevano tutti l'atleta musone, serio, concentrato. È stata dura.”