Il boom commerciale delle gomme da masticare è relativamente recente, ma le loro origini sono remote; infatti, già gli antichi greci erano soliti ricavare la resina dell'albero del mantice per poi trattarla e masticarla.

In un'epoca leggermente più tardiva la popolazione dei Maya masticava il “chicle”, vale a dire il lattice dell'albero della sapodilla, che si trova nella foresta pluviale del Belize, del Guatemala settentrionale e della penisola Yucatàn in Messico. Agli indiani del New England piaceva invece masticare la linfa di abete rosso e nel 1848 lo statunitense John Curtis iniziò a fabbricare i primi chewing-gum a casa con il fratello.

Essi prendevano la resina d'abete indurita e la facevano sciogliere su una comunissima stufa insieme alla cera d'api, per poi tagliarla in piccole parti. Nel 1850 costituirono anche una società, ma l'idea di brevettare la gomma da masticare venne soffiata loro dal dentista William Finley Semple. Ottenuto il brevetto nel 1969, il dentista cominciò a prescriverla ai pazienti aventi problemi di masticazione, ma non la mise mai in commercio, cosa che pensò di fare Thomas Adams nel 1871.

Egli progettò e brevettò una macchina in grado di produrre grandi quantità di gomma da masticare; il prodotto finale erano delle palline insapori dalla consistenza morbida che vennero vendute per la prima volta in una drogheria di Hoboke, nel New Jersey. Nove anni più tardi John Colgan, di professione chimico, vendette al padre della gomma, Thomas Adams, la formula per aromatizzare i suoi prodotti e nel 1888 vennero lanciate le “Tutti frutti”, cioè le chewing gum colorate a base di vari sciroppi di frutta.

Agli inizi del '900 Frank Fleer fece varie sperimentazioni per creare una gomma morbida in grado di far le bolle, ma non ottenne risultati soddisfacenti fino al 1928, anno in cui grazie alla formula di Walter Diemer riuscì a produrre il Double Bubble Gum.