“Con il ritorno delle guerra del Duemila è il ritorno della paura. Il potere si rivela debole. Il mio comandante, in Russia, si metteva sull’attenti davanti a ogni morto: amico o nemico, militare o civile. Spesso piangeva. Oggi invece ci sono morti che contano e altri che lasciano indifferenti. Il cuore della guerra, dopo l’ 11 settembre, sta qui: per battere la paura, o il terrorismo, dobbiamo riconsiderare i morti alla pari. Il mondo cambia se ci si mette sull’attenti davanti ad ogni caduto” Da: Intervista a 'La Repubblica' del 15/12/2003