“La crisi finanziaria vede l'Eurozona al suo epicentro e non ha risparmiato l'Italia, con il suo fardello di indebitamento pubblico. Lo spread, parola anch'essa di uso oramai comune, fluttua penalizzando i titoli italiani per ragioni che ben poco hanno a che vedere con i fondamentali della nostra economia, ma finisce con l'elevare oltre misura il costo della gestione e della riduzione stessa del nostro debito, e anche quindi con il limitare severamente l'accesso al credito da parte delle imprese. Le conseguenze socio-economiche dello tsunami finanziario innescatosi oltre oceano colpiscono in special modo i giovani, all'angosciosa ricerca, troppi di loro, di un posto di lavoro senza il quale è difficile fare progetti e nutrire speranze nel futuro.” Giorgio Napolitano
Di origini napoletane, nasce nel giugno del 1925. Decide di iscriversi alla Facoltà di Giurisprudenza nel '42 e durante la sua carriera universitaria collabora con la redazione del settimanale prodotto dal GUF (gruppo universitario fascista) come critico teatrale. Si iscrive al PCI nel 1945 e nel 1953 viene eletto alla Camera dei ..Continua »