Come si rivernicia una bicicletta da zero?
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Riverniciare una bicicletta non è solo utile, spesso è anche una soddisfazione personale

Riverniciare una bicicletta non è solo utile, spesso è anche una soddisfazione personale

Riverniciare una bicicletta non è una questione solo di estetica. C’è dentro anche una specie di soddisfazione personale, come rimettere a posto qualcosa che ti assomiglia. Però sì, serve un po’ di pazienza, soprattutto all’inizio. Prima ancora di agitare una bomboletta, bisogna avere ben chiaro che tipo di metallo è il telaio. Se è in alluminio o acciaio cambia parecchio: il primo non arrugginisce ma va trattato con attenzione, il secondo ha bisogno di una protezione in più.

Smontare tutto
L’ideale sarebbe smontare tutto: ruote, catena, freni, manubrio. Lasciare solo il telaio, nudo. È lì che si comincia davvero. Una volta fatto, conviene passare la carta abrasiva (grana media, poi fine) per togliere la vecchia vernice o almeno opacizzarla. La polvere che si alza è fastidiosa, un po’ come il pensiero di aver iniziato e non poter più tornare indietro.

Scegliere la vernice
Quando si arriva alla vernice, la scelta conta. Serve una vernice spray pensata per il metallo. Le bombolette generiche lasciano a volte una finitura irregolare, che sembra quasi appiccicata male. Meglio spendere qualche euro in più e prendere qualcosa di affidabile. C’è anche chi usa il primer all’inizio, soprattutto se il telaio è un po’ segnato o se si vuole una base più aderente. Alcuni preferiscono un look opaco, altri un effetto lucido. Basta leggere sull’etichetta: “finitura opaca” oppure “lucida” e si capisce subito.

Come applicare lo spray
Tenere la bomboletta a una distanza di una trentina di centimetri è importante. Non troppo vicino, altrimenti si formano quelle gocce brutte da vedere, ma nemmeno troppo lontano. E bisogna muoversi, non restare fermi su un punto. Il movimento deve essere continuo, quasi ritmico. Ci vuole un po’ di mano, non è come colorare con i pennarelli.

Prima mano di vernice
La prima mano può sembrare deludente: trasparente, incerta, piena di buchi. È normale. La cosa migliore è fare più passate sottili, lasciando asciugare ogni volta per almeno un quarto d’ora, meglio se mezz’ora. Due mani non bastano quasi mai. A volte ce ne vogliono anche quattro, a seconda del colore e del tipo di vernice.

Proteggere la vernice
Ecco, a questo punto qualcuno si distrae. È facile: ti sembra che basti così, che sia finito. Ma manca ancora lo strato protettivo. Una vernice trasparente serve a proteggere tutto il lavoro fatto, soprattutto da ruggine, polvere, graffi. Anche qui, si procede come prima: spray a distanza, mani leggere, tempo di asciugatura tra una e l’altra. Di solito tre mani vanno bene.

Tempo di asciugatura
Un dettaglio che si dimentica spesso: lasciar asciugare il telaio almeno 24 ore. Ma davvero. Anche se sembra secco al tatto, dentro la vernice ha ancora bisogno di fissarsi. Se lo tocchi prima, lasci l’impronta. Se piove, devi trovare un posto riparato al volo. È un giorno in cui il tempo conta più del colore.

Al termine si riassembla tutto, ed è lì che viene fuori se hai fatto le cose bene. Se le viti tornano al loro posto, se la catena gira, se il manubrio non scricchiola. Ogni componente rimontato sembra quasi ringraziarti per la pazienza. Una volta finito, magari non sarà perfetta come nuova, ma sarà proprio come la volevi.




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Tag: Riparazioni  Bicicletta  


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