“Dopo quella primavera canavesana vennero le notti di veglia sui monti desolati e ventosi dell’Albania e il parlare sussurrato accanto al fuoco rievocava i paesi, le ragazze, le osterie e il ricordo allontanava la miseria di quella realtà. E in Russia quando un compagno riceveva una lettera da Castellamonte, o da Rueglio, o da Valperga era come se un soffio d’amore ci portasse in quella terra e volevamo sapere le novità, come se anche quelli fossero i nostri paesi.” Da: Amore di confine - Einaudi