“Vabbè. Gli ospedali pubblici mi avrebbero operato dopo morto. La sanità pubblica purtroppo è stata depotenziata, ha carenze di medici e macchinari, le liste d'attesa sono lunghissime. A questo nel mio caso aggiungi il secondo divorzio, una causa che poteva durare poche settimane e si è chiusa dopo cinque anni per le lungaggini della giustizia. La mia ex moglie pretende 5.300 euro al mese, come se fossi ancora a Palazzo Madama. Ma dove li tiro fuori adesso? E le tasse, parametrate sempre al mio passato di senatore. Ho spalmato, rottamato, concordato tutto il possibile, però non ce la faccio. Mi vergogno, è umiliante chiedere soldi in prestito, però non c'era altra strada.
”Da: Il Giornale 02/04/2025
Paolo Guzzanti