
Mutui in Italia: si investe ancora sul mattone?

L'allentamento monetario ha favorito la domanda di finanziamenti per la casa
Comprare casa resta una delle aspirazioni principali per gli italiani, nonostante gli ultimi anni avessero reso questa scelta più complicata. I tassi di interesse erano saliti a
livelli che, per molti, avevano reso irraggiungibile l’obiettivo dell’abitazione di proprietà.
Tuttavia, l’inizio del 2025 ha mostrato segnali di cambiamento, grazie a un contesto economico in evoluzione e a nuove decisioni della Banca Centrale Europea che stanno incidendo sul mercato dei mutui.
Negli ultimi mesi, infatti, l’allentamento monetario ha favorito una timida ma concreta ripresa della domanda di finanziamenti per la casa. I tassi d’interesse si stanno stabilizzando e in alcuni casi tornano a scendere, riaccendendo l’interesse degli acquirenti, specialmente per i mutui a tasso fisso. Non a caso, sempre più utenti cercano informazioni aggiornate e strumenti per valutare le proposte più vantaggiose, ad esempio consultando pagine web specializzate come https://www.facile.it/mutui/tag/migliori-mutui-tasso-fisso.html.
Mutui, tassi e nuove opportunità: cosa sta cambiando
Questo ha avuto un impatto visibile sui due principali parametri di riferimento per i mutui: l’Euribor e l’Eurirs (o IRS). Il primo, utilizzato per i mutui a tasso variabile, è sceso al 2,01% con previsioni che lo vedono avvicinarsi all’1,70% entro la primavera 2026. Il secondo, invece, utilizzato per calcolare i mutui a tasso fisso, si è stabilizzato: al 3 luglio 2025, l’IRS a 20 anni è pari al 2,80%, mentre quello a 30 anni è al 2,74%.
Nel frattempo, secondo l’ABI (Associazione Bancaria Italiana), lo stock di prestiti per l’acquisto di abitazioni in Italia è tornato a salire, con una lieve variazione positiva
rispetto al 2024.
I dati confermano che la domanda sta riprendendo, complice il ridimensionamento dei tassi medi: oggi il TAN medio per un mutuo fisso si attesta intorno al 2,99%, mentre quello per il variabile può scendere anche sotto il 2,70%, specie in presenza di promozioni o per chi sceglie la surroga.
Investire nel mattone oggi: una scelta ancora solida?
L’interesse per il “mattone” non è mai realmente scomparso. Dopo la pausa forzata imposta dall’impennata dei tassi tra il 2022 e il 2023, il 2025 sta mostrando un ritorno alla normalità, con un rinnovato ottimismo tra le famiglie. In molti casi, si tratta di giovani coppie che tornano a considerare l’acquisto della prima casa, ma anche di famiglie con mutui in corso che valutano la rinegoziazione per ottenere condizioni più vantaggiose rispetto agli anni precedenti.
Questo riflette la maggiore sicurezza percepita in un contesto ancora incerto, in cui il tasso fisso permette di pianificare le spese senza sorprese. Al tempo stesso le dinamiche di mercato stanno lentamente riportando in auge anche il tasso variabile, specie tra chi ha una maggiore tolleranza al rischio o una situazione economica più stabile.
Una stagione favorevole (ma da cogliere con lucidità)
L’attuale momento storico rappresenta un’opportunità, ma va colta con consapevolezza. Il futuro dei tassi, pur promettente, resta legato all’andamento macroeconomico dell’Eurozona. Se da un lato la BCE sembra orientata a mantenere una linea espansiva per favorire la crescita, dall’altro permane il rischio di nuovi shock esterni, come tensioni geopolitiche o instabilità commerciali, che potrebbero frenare o invertire il trend.
Per questo motivo, chi sta valutando un mutuo – o una surroga – dovrebbe prendersi il tempo per confrontare con attenzione le offerte, tenendo in considerazione non solo il tasso di interesse ma anche i costi accessori e la flessibilità contrattuale.
livelli che, per molti, avevano reso irraggiungibile l’obiettivo dell’abitazione di proprietà.
Tuttavia, l’inizio del 2025 ha mostrato segnali di cambiamento, grazie a un contesto economico in evoluzione e a nuove decisioni della Banca Centrale Europea che stanno incidendo sul mercato dei mutui.
Negli ultimi mesi, infatti, l’allentamento monetario ha favorito una timida ma concreta ripresa della domanda di finanziamenti per la casa. I tassi d’interesse si stanno stabilizzando e in alcuni casi tornano a scendere, riaccendendo l’interesse degli acquirenti, specialmente per i mutui a tasso fisso. Non a caso, sempre più utenti cercano informazioni aggiornate e strumenti per valutare le proposte più vantaggiose, ad esempio consultando pagine web specializzate come https://www.facile.it/mutui/tag/migliori-mutui-tasso-fisso.html.
Mutui, tassi e nuove opportunità: cosa sta cambiando
Il mercato dei mutui è da sempre condizionato dall’andamento dei tassi di interesse, che a loro volta dipendono dalle decisioni della BCE. Dopo una serie di aumenti per contenere l’inflazione, la politica monetaria ha cambiato rotta. Negli ultimi mesi, infatti, l’Istituto centrale ha tagliato più volte il costo del denaro, portando il tasso sui rifinanziamenti principali al 2,15% nel mese di giugno, come riportato da tradingeconomics.com.
Questo ha avuto un impatto visibile sui due principali parametri di riferimento per i mutui: l’Euribor e l’Eurirs (o IRS). Il primo, utilizzato per i mutui a tasso variabile, è sceso al 2,01% con previsioni che lo vedono avvicinarsi all’1,70% entro la primavera 2026. Il secondo, invece, utilizzato per calcolare i mutui a tasso fisso, si è stabilizzato: al 3 luglio 2025, l’IRS a 20 anni è pari al 2,80%, mentre quello a 30 anni è al 2,74%.
Nel frattempo, secondo l’ABI (Associazione Bancaria Italiana), lo stock di prestiti per l’acquisto di abitazioni in Italia è tornato a salire, con una lieve variazione positiva
rispetto al 2024.
I dati confermano che la domanda sta riprendendo, complice il ridimensionamento dei tassi medi: oggi il TAN medio per un mutuo fisso si attesta intorno al 2,99%, mentre quello per il variabile può scendere anche sotto il 2,70%, specie in presenza di promozioni o per chi sceglie la surroga.
Investire nel mattone oggi: una scelta ancora solida?
L’interesse per il “mattone” non è mai realmente scomparso. Dopo la pausa forzata imposta dall’impennata dei tassi tra il 2022 e il 2023, il 2025 sta mostrando un ritorno alla normalità, con un rinnovato ottimismo tra le famiglie. In molti casi, si tratta di giovani coppie che tornano a considerare l’acquisto della prima casa, ma anche di famiglie con mutui in corso che valutano la rinegoziazione per ottenere condizioni più vantaggiose rispetto agli anni precedenti.
Questo riflette la maggiore sicurezza percepita in un contesto ancora incerto, in cui il tasso fisso permette di pianificare le spese senza sorprese. Al tempo stesso le dinamiche di mercato stanno lentamente riportando in auge anche il tasso variabile, specie tra chi ha una maggiore tolleranza al rischio o una situazione economica più stabile.
Una stagione favorevole (ma da cogliere con lucidità)
L’attuale momento storico rappresenta un’opportunità, ma va colta con consapevolezza. Il futuro dei tassi, pur promettente, resta legato all’andamento macroeconomico dell’Eurozona. Se da un lato la BCE sembra orientata a mantenere una linea espansiva per favorire la crescita, dall’altro permane il rischio di nuovi shock esterni, come tensioni geopolitiche o instabilità commerciali, che potrebbero frenare o invertire il trend.
Per questo motivo, chi sta valutando un mutuo – o una surroga – dovrebbe prendersi il tempo per confrontare con attenzione le offerte, tenendo in considerazione non solo il tasso di interesse ma anche i costi accessori e la flessibilità contrattuale.
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