Lic.foto: Pubblico dominio - Jastrow 2006
Menandro nacque ad Atene verso il 342 a.C., in una città che non aveva più il peso politico di un tempo, ma restava pur sempre un centro culturale vivo. Della sua vita privata si conosce poco, e le notizie che ci arrivano sono sparse, spesso incerte. Si dice che fosse stato allievo di Teofrasto, il filosofo che raccolse l’eredità di Aristotele. Questo legame con il Liceo lo spinse forse a guardare le cose con più realismo, senza eccessi, e questa impronta finì per riflettersi nelle sue commedie.
La sua fama è legata soprattutto alla cosiddetta 'commedia nuova', che prendeva le distanze da quella più antica di Aristofane. Lì dominavano la satira politica e i bersagli pubblici, qui invece la scena si restringeva alla vita di tutti i giorni, con trame più intime. Le storie parlavano di famiglie, di amori incerti, di rapporti che si intrecciavano e si spezzavano. I personaggi non erano più figure simboliche, ma uomini e donne riconoscibili, con i loro difetti, i piccoli calcoli, i desideri.
Si dice che abbia scritto oltre cento commedie, ma solo poche ci sono arrivate intere. Tra queste il ''Dyskolos'', dove appare un uomo scontroso e sospettoso che, con il suo carattere difficile, genera incomprensioni e tensioni. Nonostante la trama sembri lineare, nell’opera si avverte quel contrasto tra il carattere individuale e la vita sociale che diventerà tipico di tanto teatro successivo. Molti altri testi sopravvivono solo in frammenti, oppure nelle versioni latine di Plauto e Terenzio, che ripresero liberamente situazioni e modelli.
Oggi resta una figura di passaggio, che segna il momento in cui la commedia smette di essere politica e diventa vicina al vissuto quotidiano.
34 FRASI E CITAZIONI DI MENANDRO