
Come pulire bene i tappeti?

Pulire un tappeto non è solo una questione estetica, ma un gesto di cura verso l’ambiente in cui si vive
Il tappeto è uno di quegli elementi d’arredo che tendono a trattenere molto più sporco di quanto si creda. Polvere, capelli, peli di animali, briciole: tutto si infila tra le fibre, anche quando in apparenza sembra tutto pulito. Il problema è che questo accumulo, oltre a rovinare l’aspetto del tappeto, può trasformarsi in un nido di allergeni, batteri, acari. Pulirlo regolarmente, quindi, non è solo una questione estetica: aiuta anche a migliorare l’aria in casa e a far durare più a lungo il tessuto, evitando che lo sporco si incrosti troppo in profondità.
Spolverare il tappeto: la pulizia di base
Per tenere il tappeto in buone condizioni, serve una certa costanza. Passare l’aspirapolvere un paio di volte a settimana può fare già la differenza. Meglio ancora se si usa un modello con spazzola rotante per i tappeti a pelo corto, oppure una bocchetta senza spazzole se si tratta di un tessuto più delicato. Se in casa ci sono animali, un rullo adesivo o un semplice guanto di gomma può aiutare a tirar via i peli più ostinati. Un piccolo trucco? Ogni tanto cambia il verso dell’aspirazione: così le fibre non si appiattiscono sempre nello stesso modo.
Quando è il momento di un lavaggio più profondo
A volte, però, l’aspirapolvere non basta. Macchie evidenti, odori che non se ne vanno o quella sensazione di sporco sotto i piedi… sono tutti segnali che indicano che serve qualcosa di più. Anche se non ci sono segni visibili, una pulizia profonda almeno una volta l’anno è consigliabile. Se poi il tappeto si trova in una zona molto trafficata o sotto un tavolo da pranzo, farlo ogni sei mesi è ancora meglio.
Come lavare un tappeto in casa
Il modo di lavare un tappeto dipende molto dal materiale. Quelli sintetici o in cotone si possono trattare con una miscela di acqua tiepida e sapone neutro. Si bagna leggermente con una spugna ben strizzata, si strofina con delicatezza e si risciacqua con acqua pulita. Alla fine, si asciuga il più possibile con un panno in microfibra e si lascia arieggiare all’aperto. Occhio però alla luce diretta del sole: potrebbe scolorire i tessuti.
Per i tappeti in lana o a pelo lungo, meglio optare per schiume secche o prodotti specifici per tessuti delicati. Un’alternativa semplice è usare il bicarbonato: si sparge sul tappeto, si lascia agire qualche ora, poi si aspira. Aiuta a eliminare gli odori e assorbe l’umidità rimasta.

Cosa evitare per non rovinare il tappeto
Quando rivolgersi a un professionista
Se il tappeto è antico, pregiato o semplicemente molto grande, conviene rivolgersi a un servizio specializzato. Hanno gli strumenti e i prodotti giusti per trattare ogni tipo di tessuto, senza rischi. In certi casi, oltre alla pulizia vera e propria, offrono anche sanificazione e trattamenti anti-acaro.
Un trucco semplice per prevenire lo sporco
Un accorgimento utile: ruotare il tappeto ogni tre o quattro mesi. Così si distribuisce meglio l’usura e si evitano quelle strisce più consumate che si formano con il tempo. E se metti un sotto-tappeto antiscivolo, il vantaggio è doppio: meno polvere sotto e più stabilità.
Domande frequenti e curiosità (FAQ)
Si può pulire un tappeto con il vapore?
Sì, ma dipende dal materiale. Col vapore caldo si toglie bene lo sporco profondo, ma su lana o fibre delicate può rovinare tutto. Meglio testare prima in un angolino nascosto, perché una volta rovinato il tessuto... non si torna indietro.
Ogni quanto si dovrebbe lavare a fondo un tappeto?
Dipende dove sta e quanto lo usi. In salotto o in cucina, ogni 6 mesi va bene. Se invece è in una stanza poco frequentata puoi anche aspettare un anno. Ma se hai animali o allergie… meglio fare più spesso, anche ogni 3 mesi.
Il tappeto si può lavare in lavatrice?
Solo se l’etichetta lo permette e se ci entra! I tappeti piccoli, tipo quelli da bagno, spesso sì. Ma quelli con gomma sotto o troppo spessi rischiano di rovinare la lavatrice e non pulirsi bene. Occhio anche al programma: delicato e freddo, sempre.
Cosa succede se si bagna troppo un tappeto?
Il rischio è che si formino muffe o cattivi odori, soprattutto se non si asciuga in fretta. L’acqua in eccesso può anche far staccare la colla o rovinare il retro del tappeto. Meglio tamponare l’umido e far asciugare tutto al sole o vicino a una finestra.
Esistono aspirapolvere apposta per tappeti spessi?
Sì, e fanno la differenza. Alcuni modelli hanno spazzole che sollevano bene le fibre e aspirano a fondo, altri si regolano in automatico. Se hai tappeti a pelo lungo o molto densi, vale la pena sceglierne uno adatto, se no rimane tutto in superficie.
Il bicarbonato davvero toglie gli odori dal tappeto?
Sì, è uno dei rimedi più semplici e usati. Basta spargerlo sul tappeto, lasciarlo agire qualche ora (anche tutta la notte) e poi aspirare bene. Non fa miracoli, però se il problema è solo un po’ di odore “vissuto”, funziona benissimo.
Spolverare il tappeto: la pulizia di base
Per tenere il tappeto in buone condizioni, serve una certa costanza. Passare l’aspirapolvere un paio di volte a settimana può fare già la differenza. Meglio ancora se si usa un modello con spazzola rotante per i tappeti a pelo corto, oppure una bocchetta senza spazzole se si tratta di un tessuto più delicato. Se in casa ci sono animali, un rullo adesivo o un semplice guanto di gomma può aiutare a tirar via i peli più ostinati. Un piccolo trucco? Ogni tanto cambia il verso dell’aspirazione: così le fibre non si appiattiscono sempre nello stesso modo.
Quando è il momento di un lavaggio più profondo
A volte, però, l’aspirapolvere non basta. Macchie evidenti, odori che non se ne vanno o quella sensazione di sporco sotto i piedi… sono tutti segnali che indicano che serve qualcosa di più. Anche se non ci sono segni visibili, una pulizia profonda almeno una volta l’anno è consigliabile. Se poi il tappeto si trova in una zona molto trafficata o sotto un tavolo da pranzo, farlo ogni sei mesi è ancora meglio.
Come lavare un tappeto in casa
Il modo di lavare un tappeto dipende molto dal materiale. Quelli sintetici o in cotone si possono trattare con una miscela di acqua tiepida e sapone neutro. Si bagna leggermente con una spugna ben strizzata, si strofina con delicatezza e si risciacqua con acqua pulita. Alla fine, si asciuga il più possibile con un panno in microfibra e si lascia arieggiare all’aperto. Occhio però alla luce diretta del sole: potrebbe scolorire i tessuti.
Per i tappeti in lana o a pelo lungo, meglio optare per schiume secche o prodotti specifici per tessuti delicati. Un’alternativa semplice è usare il bicarbonato: si sparge sul tappeto, si lascia agire qualche ora, poi si aspira. Aiuta a eliminare gli odori e assorbe l’umidità rimasta.

Cosa evitare per non rovinare il tappeto
Durante la pulizia, qualche errore è facile commetterlo. Il più comune? Usare troppa acqua: se il tappeto si inzuppa, asciugarlo diventa complicato e può anche formarsi della muffa. Altro errore frequente è scegliere detersivi troppo forti o addirittura la candeggina, che rovinano i colori e le fibre. E poi attenzione alle macchie: strofinare con forza non le toglie, anzi spesso le fa penetrare ancora di più.
Quando rivolgersi a un professionista
Se il tappeto è antico, pregiato o semplicemente molto grande, conviene rivolgersi a un servizio specializzato. Hanno gli strumenti e i prodotti giusti per trattare ogni tipo di tessuto, senza rischi. In certi casi, oltre alla pulizia vera e propria, offrono anche sanificazione e trattamenti anti-acaro.
Un trucco semplice per prevenire lo sporco
Un accorgimento utile: ruotare il tappeto ogni tre o quattro mesi. Così si distribuisce meglio l’usura e si evitano quelle strisce più consumate che si formano con il tempo. E se metti un sotto-tappeto antiscivolo, il vantaggio è doppio: meno polvere sotto e più stabilità.

Si può pulire un tappeto con il vapore?
Sì, ma dipende dal materiale. Col vapore caldo si toglie bene lo sporco profondo, ma su lana o fibre delicate può rovinare tutto. Meglio testare prima in un angolino nascosto, perché una volta rovinato il tessuto... non si torna indietro.
Ogni quanto si dovrebbe lavare a fondo un tappeto?
Dipende dove sta e quanto lo usi. In salotto o in cucina, ogni 6 mesi va bene. Se invece è in una stanza poco frequentata puoi anche aspettare un anno. Ma se hai animali o allergie… meglio fare più spesso, anche ogni 3 mesi.
Il tappeto si può lavare in lavatrice?
Solo se l’etichetta lo permette e se ci entra! I tappeti piccoli, tipo quelli da bagno, spesso sì. Ma quelli con gomma sotto o troppo spessi rischiano di rovinare la lavatrice e non pulirsi bene. Occhio anche al programma: delicato e freddo, sempre.
Cosa succede se si bagna troppo un tappeto?
Il rischio è che si formino muffe o cattivi odori, soprattutto se non si asciuga in fretta. L’acqua in eccesso può anche far staccare la colla o rovinare il retro del tappeto. Meglio tamponare l’umido e far asciugare tutto al sole o vicino a una finestra.
Esistono aspirapolvere apposta per tappeti spessi?
Sì, e fanno la differenza. Alcuni modelli hanno spazzole che sollevano bene le fibre e aspirano a fondo, altri si regolano in automatico. Se hai tappeti a pelo lungo o molto densi, vale la pena sceglierne uno adatto, se no rimane tutto in superficie.
Il bicarbonato davvero toglie gli odori dal tappeto?
Sì, è uno dei rimedi più semplici e usati. Basta spargerlo sul tappeto, lasciarlo agire qualche ora (anche tutta la notte) e poi aspirare bene. Non fa miracoli, però se il problema è solo un po’ di odore “vissuto”, funziona benissimo.
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