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Frasi sulla rivolta [2/4]
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Un uccello chiuso in gabbia in primavera sa perfettamente che c'è qualcosa per cui egli è adatto, sa benissimo che c'è qualcosa da fare, ma che non può fare; che cosa è? non se lo ricorda bene, ha delle idee vaghe e dice a se stesso: «Gli altri fanno il nido e i loro piccoli e allevano la covata», e batte la testa contro le sbarre della gabbia. E la gabbia rimane chiusa, e lui è pazzo di dolore. «Ecco un e fannullone» dice altro uccello che passa di là, « quello é come uno che vive di rendita.» Intanto il prigioniero continua a un vivere e non muore, nulla traspare di quello che prova, sta bene e il raggio di sole riesce a rallegrarlo. Ma arriva il tempo della migrazione. Accessi di malinconia- ma i ragazzi che lo curano nella sua gabbia si dicono che ha tutto ciò che può desiderare- però lui sta a guardare fuori il cielo turgido, carico di tempesta, e sente in sé la rivolta contro la propria fatalità. «lo sono in gabbia, sono in prigione, e non mi manca dunque niente, imbecilli? Ho tutto ciò che mi serve! Ah, di grazia, la libertà, essere un uccello come tutti gli altri!»
Quel tipo di fannullone è come quell'uccello fannullone.
E gli uomini si trovano spesso nell'impossibilità di fare qualcosa, prigionieri di non so quale gabbia orribile, orribile, spaventosamente orribile.
Lo so che c'è anche la liberazione, la liberazione tardiva. Una reputazione rovinata a torto o a ragione, la timidezza, la fatalità delle circostanze, la disgrazia, ecco tutto quello che rende gli uomini dei prigionieri.


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Ecco, guardi, qui dice che un viaggiatore proveniente da stelle lontane fuggì da un mondo morente per prolungare la durata della propria vita... Il suo corpo era debole e in disfacimento, non poteva restarne alla fine, tutta la sua specie era in via di estinzione. Allora egli viaggiò, esplorò le galassie per trovare un modo per ingannare la morte. E guardi qui: giunse in un mondo ricco di vita, dove incontrò una razza primitiva: gli umani! Una specie che egli con tutti i suoi poteri e conoscenze poteva tenere in vita eternamente. Capì che dentro un corpo umano poteva rinnovare la propria vita per sempre. Così, a quanto è scritto, trovò un giovane, qui dice: "Mentre gli abitanti terrorizzati fuggivano, la notte divenne giorno. Incuriosito e per nulla spaventato, il ragazzo andò verso la luce." Ra prese il giovane e si impossessò del suo corpo come una specie di parassita in un organismo ospite. E con le sue nuove sembianze umane si proclamò sovrano. Si servì dello Stargate per portare migliaia di persone su questo pianeta come schiavi, per le miniere. Come quelle che abbiamo visto. È chiaro che quel minerale è la base portante della sua tecnologia, con esso può mantenersi in vita in eterno. Però qualcosa accadde a questo punto sulla Terra: una rivolta, una ribellione, e lo Stargate fu sepolto sulla Terra. Temendo una rivolta anche qui, Ra proibì la scrittura. Non voleva che la gente si tramandasse la verità.

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