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Frasi sulla prigione
Frasi e citazioni sulla prigione, intesa sia come carcere sia come senso di oppressione e mancanza di libertà causata da uno stato d'animo di malinconia, tristezza, dolore.
Frasi sulla prigione [1/2]
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C’erano una volta un re ed una regina che desideravano tanto avere un erede e che finalmente ebbero una bambina, a cui diedero il nome di Aurora. Organizzarono una grande festa e invitarono tutti i sovrani delle terre confinanti e tutte le fate dei regni, eccetto la Fata della Montagna, così anziana che nessuno si ricordava più della sua presenza.
Le fate iniziarono a dare i doni magici ad Aurora: la bellezza, la grazia, la gentilezza, l’intelligenza, la simpatia, l’abilità a fare tutto. Era quasi il turno della settima, che avrebbe dovuto pronunciarsi sull’amore, quando arrivò la Fata della Montagna. Era offesa per essere stata dimenticata e così disse “Non mi avete invitato, ma voglio anch’io fare un dono alla principessa:
"sarà la più bella principessa fino all’età di sedici anni, quando si pungerà con un fuso e morirà”. Detto questo, la fata sparì in una nuvola nera. I genitori erano disperati ma la settima fata disse: “Non posso annullare il suo incantesimo ma posso aggiungere il mio: se si pungerà cadrà in un sonno di cento anni, da cui sarà svegliata dal bacio del vero amore”. Il re allora fece distruggere tutti i fusi.
Passarono sedici anni: Aurora era nel castello di campagna ed iniziò ad esplorare le stanze. In una stanza viveva una vecchina sorda che non aveva mai sentito del divieto di filare con l’arcolaio. Aurora fu stupita dal fuso che non aveva mai visto prima e volle provare ad usarlo ma si ferì e cadde a terra come morta. Giunse la settima fata, che avvolse tutti gli abitanti del castello in un incantesimo che li fece cadere in un sonno profondo, poi avvolse tutto il castello in un impenetrabile foresta di rovi.
Trascorsero cento anni ed un giorno passò lì vicino il principe di un paese confinante. Rimase incuriosito dai rovi e dal castello che spuntava e chiese ad un eremita se sapeva qualcosa: “Mio nonno mi disse che lì dormiva una principessa di rara bellezza: tanti principi hanno provato a raggiungerla ma non ci sono riusciti!”. Il principe volle tentare ed iniziò ad addentrarsi nella foresta. Magicamente, i rovi si aprivano e lo lasciavano passare, permettendogli di giungere al castello. Il principe iniziò ad esplorarlo e nella camera da letto trovò la principessa addormentata; era così bella che non poté fare a meno di baciarla. Aurora si ridestò e ringraziò il suo salvatore. I due giovani si sposarono e vissero felici e contenti.

Da: Fiaba La Bella Addormentata nel bosco

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Un uccello chiuso in gabbia in primavera sa perfettamente che c'è qualcosa per cui egli è adatto, sa benissimo che c'è qualcosa da fare, ma che non può fare; che cosa è? non se lo ricorda bene, ha delle idee vaghe e dice a se stesso: «Gli altri fanno il nido e i loro piccoli e allevano la covata», e batte la testa contro le sbarre della gabbia. E la gabbia rimane chiusa, e lui è pazzo di dolore. «Ecco un e fannullone» dice altro uccello che passa di là, « quello é come uno che vive di rendita.» Intanto il prigioniero continua a un vivere e non muore, nulla traspare di quello che prova, sta bene e il raggio di sole riesce a rallegrarlo. Ma arriva il tempo della migrazione. Accessi di malinconia- ma i ragazzi che lo curano nella sua gabbia si dicono che ha tutto ciò che può desiderare- però lui sta a guardare fuori il cielo turgido, carico di tempesta, e sente in sé la rivolta contro la propria fatalità. «lo sono in gabbia, sono in prigione, e non mi manca dunque niente, imbecilli? Ho tutto ciò che mi serve! Ah, di grazia, la libertà, essere un uccello come tutti gli altri!»
Quel tipo di fannullone è come quell'uccello fannullone.
E gli uomini si trovano spesso nell'impossibilità di fare qualcosa, prigionieri di non so quale gabbia orribile, orribile, spaventosamente orribile.
Lo so che c'è anche la liberazione, la liberazione tardiva. Una reputazione rovinata a torto o a ragione, la timidezza, la fatalità delle circostanze, la disgrazia, ecco tutto quello che rende gli uomini dei prigionieri.


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